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Atto quarto La casa
d'Adriana Salottino
elegante pieno di ninnoli graziosi. Nel fondo,
un uscio chiuso e una finestra: l'uscio è quello della camera da letto:
la
finestra dà sul giardino, i cui alberi appena cominciano a rivestirsi
di
fronde. Due usci
laterali: quello di sinistra reca alla sala da pranzo, e l'altro, a
destra,
nell'anticamera. A sinistra,
un caminetto col fuoco acceso, presso al quale sono una piccola
scrivania e una
piccola poltrona; più innanzi una sedia a sdraio. A destra un'
»étagère« e
un'altra poltroncina, sulla quale è gettato uno scialle. Più in là un
cavalletto con trofei artistici della celebre attrice. Pomeriggio
di marzo, verso il tramonto. Scena I Michonnet e
la Cameriera. Michonnet
entra dalla dritta, seguito dalla cameriera, la quale gli addita
l'uscio della
camera da letto. MICHONNET
alla cameriera, in atto di rassicurarla.
So ch'ella dorme ... Non sarebbe attrice se non dormisse quando il mondo è desto ... Ma, se si sveglia, ditele ch'io resto ad aspettarla, d'aspettar felice ... Mentre la
cameriera sta per andarsene s'ode squillare di dentro un campanello. La
ragazza
si dirige verso l'uscio di mezzo, vi bussa tre volte, indi lo apre e lo
richiude dietro di sé. MICHONNET
premendosi il petto.
Taci, mio vecchio cuor!
Non brontolar, crogiuo!
d'un insensato amor! Consultando
il proprio orologio.
Fa come l'oriuol,
tuo fido amico ognor,
che batter più non vuol ... Ascoltando
verso l'uscio della camera di Adriana.
Dorme? ... Non dorme, no! ...
Malata ella è d'amor ...
Infermità di cor, lenta tortura
che troppo tardi io so ... Siede alla
scrivania, tituba alquanto indi si decide a scrivere. La cameriera
ritorna e
accenna che Adriana sta per entrare. Michonnet le porge la lettera già
suggellata con un'ostia.
Fate mandar piccina ... La ragazza
prende la lettera, ed egli sospira.
Quest'è la medicina! ... Scena II Adriana e Michonnet. Adriana in
bianco accappatoio appare sull'uscio ADRIANA
dolcemente dall'uscio a Michonnet seduto.
Amico mio! MICHONNET
scattando in piedi.
Figliuola! Perché così stravolta? ADRIANA
entrando.
Non chiusi ciglio ... MICHONNET
scuotendo il capo.
Ancora?
Sempre! MICHONNET
in atto di dolce rimprovero.
Che cosa stolta! ADRIANA
stringendosi nelle spalle. Fosse pur? ... MICHONNET c.s. Ma il teatro? ADRIANA.
Non ci penso ... MICHONNET insìstendo. E la fama? ADRIANA con
un riso stridulo. Miraggio! MICHONNET. E la carriera? ADRIANA. Disinganno! MICHONNET intenerendosi. E chi t'ama? ADRIANA
amaramente.
Dov'è? MICHONNET
balbettando.
Io stesso ... ADRIANA
attonita.
Voi! MICHONNET
ravvedendosi.
Sì ... come un padre, almeno ... ADRIANA
dolorosamente con un grido.
Ah! no ... non posso!
Infranta ogni corda ho nel seno ... La fronte m'arde ... Immobile è il mio pensiero ... Più non ricordo ... tranne ... MICHONNET
con ansia.
Che mai? ... Spiegati, orsù! ... ADRIANA
avanzandosi ancora con tragica ebbrezza.
Quella sera! ... La mia rivincita! ...
Quale temerità! ADRIANA
vieppiù appassionata.
Non la vedesti forse, di collera fremente,
mordersi a sangue ... ansare, tremare,
illividir,
quando gridai: Declamando.
»la fronte che mai debba arrossir?« Con ira
crescente.
Ma no ... vaneggio! La cortigiana rubò
l'amor mio ...
Che m'oda ancor! ... Adriana,
smaniosa, convulsa, si strappa l'accappatoio, afferra uno scialle e se
ne cinge
gli omeri, poi corre all'uscio di destra. MICHONNET
sbarrandole il passo.
Dove vai? ... ADRIANA
cercando di passare.
A colpirla! MICHONNET
resistendo.
E poi? ADRIANA
risoluta.
Che importa? MICHONNET
supplichevole.
Vuoi perderti? ... Eh, via! ... ADRIANA
quasi cedendo.
Di gelosia dovrò languir? ... Meglio morir!
... Michonnet
con dolce violenza riconduce Adriana, le ritoglie lo scialle, e la fa
sedere
sulla poltroncina: là ella scoppia in singhiozzi, mentr'egli, presa una
tazza
preparata sulla scrivania, gliela porge frenando a stento le lagrime. MICHONNET. Prendi: ti farà bene ... ADRIANA
svogliata.
Un farmaco miracoloso ... ADRIANA
respingendola con un gesto di collera.
Che? Ci vuol altro!
Bambina, non ti crucciar, non piangere! ... ADRIANA
abbandonandosi tutta all'angoscia.
Troppo è il martirio mio! ...
Fa
cor! ... Non
soffri sola ... Piango d'amore
anch'io ... ADRIANA
guardando tra le lagrime.
Voi pur? ... Dite davvero? ... MICHONNET
quasi sforzandosi a sorridere.
Ti sembra insanità?
Che
vuoi? Cupido è cieco, e non conosce età ... ADRIANA
quasi dimenticando se stessa. Voi pur ... Sareste mai tradito? MICHONNET. No: di me solo è il torto ... A E ne soffrite assai? MICHONNET. Sì ... ma non son morto ... ADRIANA
ricadendo
nel proprio dolore.
Io ne morrò ... Io sento ... MICHONNET.
Che brutta malattia! ADRIANA
quasi scrutandosi dentro.
Io ne morrò ... Il sospetto è uno spasimo
...
La certezza è agonia ... ADRIANA.
Si smania ... MICHONNET.
Si farnetica ... ADRIANA. Si gela ... MICHONNET. Si divampa ... ADRIANA.
Si nega il Ciel ... s'invoca la morte ... MICHONNET tristemente. E pur si campa!
Perché? MICHONNET.
Per abitudine ...
La
Jouvenot, la Dangeville, Quinault, Poisson e detti. Alle ultime
parole dei due, i quattro soci della Comédie entrano dall'uscio
dell'anticamera. ADRIANA
movendo loro incontro con le mani tese. Lieta sorpresa! QUINAULT E POISSON baciandogliele insieme. Ma sottintesa ...
Perché? QUINAULT E
POISSON.
La vostra festa ... LA JOUVENOT
E LA DANGEVILLE baciando Adriana.
... è la nostra ...
Che! la mia festa? MICHONNET
battendosi la testa.
Oh, la mia testa! LA
DANGEVILLE porgendo ad Adriana un serico sacchetto.
Questi confetti ...
Questi merletti ... POISSON
presentandole un medaglione.
Il mio ritratto ... QUINAULT
cavando fuori un rotolo infettucciato.
Un mio misfatto ... MICHONNET
tra sé, borbottando.
(Ciò nulla prova ... Gatta ci cova! ...)
Grazie, fratelli! Son dei gioielli ...
E voi Maestro? MICHONNET
traendo di tasca un astuccio.
Io fui più destro ... Ecco il mio dono ... I QUATTRO
ARTISTI curiosamente. Vediam ... MICHONNET scostandone le mani. Perdono!
I miei brillanti! ... MICHONNET
ammiccando.
Stelle filanti! ... LA JOUVENOT
ad Adriana.
La collanina della Regina? ADRIANA
seccata.
Appunto quella ...
Oh, com'è bella! ADRIANA
seria.
Dite: come faceste? MICHONNET
con comica modestia.
Semplicissimamente ... Li riscattai dal ADRIANA.
Voi? ... Ma con qual valsente?
L'eredità, ricordi? ... di quel mio zio
droghiere ... ADRIANA
rasserenandosi.
MICHONNET
con un sorriso triste.
In fumo! ... Non era il mio mestiere ... ADRIANA
stringendogli commossa le mani.
Nobile cor!
Di tutti i soci in nome dobbiam parlarvi
...
Orsù! I quattro
artisti circondano Adriana. LA JOUVENOT
con tragica gravità.
O Fedra! LA
DANGEVILLE parimenti.
O Chimene! POISSON
c.s.
O Rossana! QUINAULT
c.s.
O Mirra! I QUATTRO
insieme.
Dell'arte sovrana, tornate alle scene! ... ADRIANA
decidendosi con entusiasmo.
Sì, tornerò! ... Nel trionfal sorriso
dell'Arte
io voglio inebriarmi ancor! I QUATTRO
insieme.
Tutta Parigi n'esulterà ... ADRIANA
distrattamente.
Dunque, a teatro? I QUATTRO.
Grandi notizie! ADRIANA con
maggior interesse.
Della Duclos? LA JOUVENOT
con sprezzo.
Lasciava il QUINAULT.
Una piccante canzon già circola ...
I QUATTRO.
»La fedeltà« Cantando
insieme.
»Una volta c'era un vecchio, avaro, ma galante, che da filtri e segni magici trar volea l'esca sonante
per regnar di Nice in cor;
oro falso a falso amor ... Ma la bella, ingrata e perfida, accogliea quel sotto Argante
mentre ascoso con perizia,
sotto l'ampio guardinfante,
stava il damo
a fals'oro falso amor ...« Scena IV La
cameriera e detti. Tutti si
abbandonano alla gaiezza. La cameriera rientra recando un vassoio sopra
il
quale è un cofano ricoperto di velluto cremisi, cui è legato con nastri
un
biglietto. Adriana si alza e va a prenderlo. Gli altri continuano a
folleggiare, tranne Michonnet che segue lentamente Adriana. ADRIANA
stupita.
Un cofanetto? Agli amici. Scusate ... MICHONNET ai comici. Forse qualche altro omaggio ... ADRIANA in disparte. (E un biglietto ...) Aprendo e leggendo. (»Da parte di Maurizio« ...) Portandosi
una mano al cuore. (Un messaggio di lui!) Sottovoce a Michonnet. Michonnet, liberatemi ... MICHONNET avvicinandosi agli attori. Sete voi non avreste? QUINAULT E
POISSON insieme.
Sempre! MICHONNET
con garbatezza affettata indicando l'uscio.
Se favorir volete ... LA JOUVENOT
E LA DANGEVILLE ai due attori. Andiam. ADRIANA
rivolgendo la testa.
Andate pure, amici ... MICHONNET
ai comici.
Poi vi raggiungerà ... La
cameriera va a sollevare la portiera dell'uscio a sinistra. La
Jouvenot, la
Dangeville, Quinault e Poisson entrano nella sala da pranzo, seguiti
dalla
cameriera e accompagnati fino alla soglia da Michonnet, che tosto
ritorna
presso ad Adriana intenta ad aprire il cofanetto. Scena V Michonnet e Adriana. ADRIANA
forzando il cofanetto.
(Vediam ...) Cielo! Adriana
aprendo il cofanetto sulla scrivania come colpita da un improvviso
malore, ha
vacillato, sorreggendosi alla spalliera d'una sedia. MICHONNET
sbigottito.
Che fu? ADRIANA
riavendosi.
Nulla. Schiudendo forte,
mi salse al viso un gelido soffio, quasi di
morte ...
Pazza! ... Ma che contiene questa scatola?
... Adriana ne
cava un mazzolino di viole appassite, lo riconosce e getta un grido
soffocato. ADRIANA
premendosi il cuore.
Ah! I fiori offerti in un'ora d'oblìo ... Li lascia
cadere nel cofanetto.
Oh, crudeltà ... L'avesse negletto,
calpestato ... Ma rimandarlo! Aggiungere al disdegno l'oltraggio!
... È
troppo! è troppo! ... Soffoco
... Si
abbandona affranta sopra una seggiola, nascondendo il viso tra le mani.
Michonnet, smarrito, non sa che fare per consolarla. MICHONNET
con falsa sicurezza.
Adriana, coraggio!
Non è lui ... ci scommetto ... È una
femmina ...
E sia!
Ma perché mai discendere a Adriana ha
ripreso dalla scatola il mazzetto, e lo rigira tra le mani, mirandolo
con occhi
gonfi di lagrime. ADRIANA con
infinita tristezza.
Poveri fiori, gemme de' prati pur ieri nati, oggi morenti,
quai giuramenti
d'infido cor!
L'ultimo bacio,
o il bacio primo,
ecco v'imprimo
soave e forte,
bacio di morte,
bacio d'amor ... Adriana
porta e tiene lungamente alle nari e alle labbra il mazzolino
appassito, quasi
volesse suggerne in un bacio l'ultimo profumo.
Tutto è finito!
muoia il disprezzo:
con voi d'un giorno
senza ritorno
cessi l'error! ...
Tutto è finito! Adriana
s'alza vacillando, e getta il mazzolino nel caminetto, prima che
Michonnet
possa impedirglielo. MICHONNET dolcemente. T'inganni
... Non
è finito tutto ... Egli verrà!
...
Che dite? MICHONNET.
Forse a momenti ... È istrutto d'ogni cosa
...
Da chi? MICHONNET abbassando la voce. Da me ... Gli scrissi ... ADRIANA
meravigliata e commossa.
Voi? MICHONNET.
Ho fatto male? In quella
giunge dal giardino una voce. MAURIZIO
chiamando di dentro.
Adriana! MICHONNET
sorridendo ad Adriana.
Non odi? ADRIANA
palpitante di speranza.
La sua voce! Dubitando
ancora.
Gran Dio! ... No, m'illudo! ... MAURIZIO di
dentro, ma più vicino.
Adriana! ADRIANA con
un urlo di gioia. È lui! MICHONNET. È
lui! Già sale ... ADRIANA
fuori di sé
Io volo ... Adriana
corre verso l'uscio di destra, e lo spalanca; ma poi si arresta sulla
soglia.
Michonnet la segue cogli occhi malinconicamente, poi va a raggiungere i
comici
nella sala da pranzo a sinistra. Scena VI Adriana e
Maurizio. Maurizio
entra ansioso. Al primo vederlo Adriana gli corre incontro palpitante:
poi si
ravvede, e ristà. ADRIANA
ebbra d'amore.
Maurizio! Poi con
forzata freddezza.
Signore! ... Scostandosi.
Che mai qui vi sprona? MAURIZIO
supplicando.
Perdona! ... perdona l'oblìo d'un istante
...
Tal d'ogni incostante l'accento trasvola!
...
Credetti una fola ... Confesso l'errore ...
Più nobile amore altrove vi chiama ...
Te
sola il cor
brama ... implora te sola ...
È vana parola, che invano risuona! ...
Perdona! ... perdona, tu mia salvatrice ...
Partite! ... Felice vivete lontan ...
Io prego l'angelo mio ... ADRIANA con
un ultimo dubbio.
Ah, s'io potessi credervi ancora! MAURIZIO
alzandosi.
Cor di soldato menzogna ignora ... ADRIANA
fissandolo negli occhi.
Ma quella donna? MAURIZIO
con forza.
Io la disprezzo! ...
Delle sue frodi conosco il prezzo ... ADRIANA
schermendosi ancora.
Troppo tardaste! MAURIZIO
seguendola.
No, non fu invano ...
Se liberato m'ha la tua mano,
or questa mia t'offro di sposo ... Maurizio
stende in nobile atto la mano: Adriana rapita non crede ai propri sensi. ADRIANA
premendosi il cuore.
Cielo! ... Che dite? MAURIZIO.
Il
glorioso mio nome accetti? ADRIANA
quasi atterrita.
Serbato a un trono egli è ... MAURIZIO dolcemente. Mi
basta il tuo
perdono ... ADRIANA con
soave tristezza. No,
la mia fronte,
Caballé
& Carreras
regale insegna non sapria portar:
la mia corona è sol d'erbe intessuta,
ed è un palco il mio trono e un
falso altar ... MAURIZIO
con entusiasmo amoroso.
No, più nobile sei delle regine,
tu signora dei sensi e dei pensier: la mia gloria sen va tra le ruine,
mite al mondo e soave è il tuo poter ... ADRIANA E
MAURIZIO strettamente allacciati.
Il nostro amor sfida la sorte,
fuga la morte nel sogno d'or ...
Deh, vien sul cor ... I due
giovani sempre abbracciati rimangono un momento uniti e quasi
sopraffatti dalla
felicità. Maurizio la conduce lentamente verso la sedia a sdraio.
Subitamente
Adriana colpita come da vertigine impallidisce e vacilla. MAURIZIO
sgomento.
Che? Tu tremi ... trascolori ... ADRIANA
reggendosi a stento.
È la gioia ... no ... quei fiori ... MAURIZIO.
Quali? ADRIANA
dolorosamente.
I fior che ti donai ... e rinviasti ... MAURIZIO
meravigliato.
Io? no, mai ... Vo' vederli ...
Erano là ...
Poi nel foco ... o crudeltà! ...
li gettai ... Nei dolci fior
mi parea morto il tuo amor ... Adriana si
porta le mani sul petto che le brucia dentro, e si torce sotto la
stretta MAURIZIO
ritornando a lei, spaventato.
Ma tu soffri amor mio? ADRIANA ricomponendosi. Non
più ... Dopo una pausa è quasi trasfigurata: il
volto terreo, le
pupille sbarrate, le mani contratte, tutte le membra agitate come da
un'intima
fiamma. MAURIZIO
con ansia.
Perché così mi fissi? ADRIANA
guardandosi intorno smarrita.
Ove, dunque, son io? ... Che dicevi?
... Che dissi? ... Fissando Maurizio senza riconoscerlo. E
chi sei tu? MAURIZIO
teneramente.
Maurizio, lo sposo tuo diletto ... ADRIANA
respingendolo ancora.
Menzogna! Guardando e
mostrando nel vuoto.
Non lo vedi? ... È laggiù, nel palchetto
... Come se
vedesse il teatro.
Quanta gente! Che ressa! ... Tutta la Corte
è là ...
Io non vedo che lui ... MAURIZIO
con angoscia.
Adriana, pietà! Maurizio,
lasciando per un momento Adriana, corre alla scrivania ed agita un
campanello
ivi deposto. Scena VII La
cameriera e detti. La
cameriera entra dalla camera da letto e guarda sbigottita. MAURIZIO
affannosamente alla ragazza.
La vostra signora soffre ... Orsù correte
...
presto! un farmaco ... ADRIANA con
rabbia.
È lei! MAURIZIO
cingendole la vita.
Adriana, amor mio! ADRIANA con
un riso stridulo.
Quale amore? ... Costei me lo ruba ...
Sorridono ... Gridando
disperatamente.
Maurizio mio ... Maurizio mio! MAURIZIO.
Tu sei fra le sue braccia ... Guardami bene
...
ravvisami, Adriana! Adriana!
Va via! Riconoscendolo,
con un grido.
Maurizio mio! Gli getta
le braccia al collo, e cade in deliquio. MAURIZIO
gridando.
Soccorso! soccorso! Maurizio
trae Adriana svenuta verso la sedia a sdraio, in quella rientra da
sinistra
Michonnet. Scena
ultima Michonnet e detti. MICHONNET vedendo Adriana irrigidita fra le
braccia di
Maurizio. Dio! MAURIZIO. Venite
... MICHONNET
balbettando.
Adriana? MAURIZIO.
Ella sviene ... I due
uomini procurano di far rinvenire la giovane donna. MICHONNET
con gioia.
Respira ... MAURIZIO.
Io tremo! MICHONNET
con ansia.
Confido ancor ... Ma come avvenne?
Fiutò dei fior ...
I fior? ... Qual dubbio! MAURIZIO.
Parla! ... MICHONNET
abbassando la voce.
Un velen ... Quella rival? ...
(Fiero balen!) Curvandosi
su Adriana.
Ella muor! Piano.
Vela gli occhi ... Adriana! Oh, amor! MICHONNET.
Figlia! Figlia! MAURIZIO ad
Adriana, con ansia.
Guarda, sorridi, deh parla! ADRIANA con
un grido straziante, indovinando il suo stato.
Salvatemi! salvatemi! ... Morir non voglio!
... Con gioia suprema. Ei
m'ama! ... Ei
m'ama! Ei m'ama! E
sua sposa oggi
mi chiama ... MAURIZIO
con passione.
Ah! Io t'amo, io t'amo! ADRIANA.
Perché morire? ... Vivere ... MICHONNET.
Dà tregua al tuo dolor! ADRIANA
contorcendosi fra gli spasimi.
No, qua dentro è la morte! ...
m'addenta un serpe il cor ... Ah! ... Ah! S'alza
subitamente in preda al delirio.
Scostatevi, profani! ... Melpòmene son io! Tendendo le
mani all'invisibile.
Ecco
la Luce,
che mi seduce,
che mi sublima, ultima
e prima luce d'amor ...
Sciolta dal duolo
io volo, io volo
come una bianca
colomba stanca,
al suo chiaror ... Con un
rantolo lungo Adriana cade a un tratto fra le braccia di Maurizio e di
Michonnet, abbandonando pesantemente la testa. Essi la riadagiano
amorosamente,
cercando di farla rinvenire. Silenzio angoscioso. MICHONNET
chiamando con voce soffocata.
Adriana! MAURIZIO
più forte.
Adriana! Ella rimane
irrigidita. Maurizio reso demente dal dolore, la scuote: Michonnet le
mette una
mano sul cuore. MICHONNET
con un grido.
Morta! MAURIZIO
disperatamente.
Morta! morta! Si
abbandona sul corpo di lei. Scende lentissimamente la tela. |
Vierter Aufzug.
Erster Auftritt. Michonnet, ein Kammermädchen.
Sie wird noch schlafen! Künstlerinnen pflegen Stets noch zu schlafen, wacht schon längst die Welt; Doch, wenn sie aufwacht, wird es ihr bestellt, Das ich hier sehnend harre ihr entgegen.
Und murre nicht! so schwer Vor herbem Liebesschmerz! Mach's wie die Uhr, o hör'!
Sie schweigt, sie schlägt nicht mehr! Sie schläft? Nein! schlafen kann sie nicht!
Macht krank ihr mutlos Herz; Zu spät erfuhr ich, woran es blutend bricht.
Vielleicht wird dies sie heilen.
Adrienne, Michonnet.
Mein lieber Freund! MICHONNET aufspringend. Mein Kindchen! Warum bist du nicht heiter? ADRIENNE näherkommend. Ich schliess' kein Auge ... MICHONNET den Kopf schüttelnd. Noch immer? ADRIENNE seufzend. Immer! MICHONNET, mit mildem Vorwurf. So geht's nicht weiter! ADRIENNE achselzuckend. Wie denn anders? MICHONNET wie oben. Denk ans Theater! ADRIENNE mit Abscheu. Mag ich nimmer! MICHONNET eindringlich. Deinen Ruhm dann! ADRIENNE mit schneidendem Lachen. Ein Blendwerk. MICHONNET. Deine Carrière? ADRIENNE. Eitler Schimmer! MICHONNET weich werdend. Und der dich liebet? ADRIENNE bitter. Wer ist's?! MICHONNET stammelnd. Ich selber: ADRIENNE erstaunt. Sie!? MICHONNET, sich verbessernd. Ja! Wie ein Vater musst du wissen. ADRIENNE mit einem Schmerzensschrei. Ach, nein! Ich kann nicht mehr, Da drinnen ist alles wie zerrissen. Mir brennt die Stirn! Aber kalt ist mein Geist und erstorben. Ich denk an nichts mehr! ausser - MICHONNET angstvoll. Woran? Ärmste! o sprich! ADRIENNE einige Schritte vortretend, leidenschaftlich. An jenem Abend, wie ich Rache nahm. MICHONNET sich die Augen wischend. Welch tollkühner Mut! ADRIENNE noch erregter deklamierend. Sahen Sie denn nicht sie zittern, Ersticken fast vor Wut, Blutig sich beissen die Lippen, Erbleichen, fürchtend Verrat, Als ich sie anschrie! Die nicht mehr errötet! vor keiner Tat! Doch, was schwatze ich! Die hohe Dame, Mein Glück will sie vernichten. Ich zahl's ihr heim.
Wohin willst du? ADRIENNE versucht an ihm vorbeizukommen. Sie zu richten? MICHONNET stand haltend. Was wird dann? ADRIENNE entschlossen. Was liegt dran? MICHONNET flehend. 's ist dein Untergang! Lass ab! ADRIENNE halb nachgebend. Soll ich in Qual mich langsam verzehren! Besser das Grab!
MICHONNET seine Tränen unterdrückend, mit sanfter Überredung. Nimm nur! es wird dir gut tun? ADRIENNE widerstrebend. Was ist's? MICHONNET. Geschwind! Es wirkt wunderbar heilend! ADRIENNE stösst ihn mit einer Gebärde des Zornes zurück. Das hilft mir gar nichts! MICHONNET stellt die Tasse wieder hin, mit zärtlichem Ton. Mein Kind! O gräm' dich nicht, o weine nicht! ADRIENNE sich ganz ihrem Kummer überlassend. Die Qual ist ja zu fürchterlich! MICHONNET ebenfalls weinend. Fasse Mut! Auch andere leiden! Die Liebe quält auch mich! ADRIENNE ihn unter Tränen ansehend. Auch Sie? MICHONNET zwingt sich zu einem Lächeln. Dir scheint es unerhört? ADRIENNE. Ist's wirklich wahr? MICHONNET. Was willst du? Die Lieb ist blind; Hat jung und alt betört! ADRIENNE ihr eigenes Leid vergessend. Auch Sie? Wer brachte Sie ins Unglück? MICHONNET. Ach! mein törichtes Streben! ADRIENNE. Sie haben viel gelitten? MICHONNET. Ja! Und muss doch leben! ADRIENNE fällt in ihren Kummer zurück. Ich muss dran sterben! Ich fühl' es! ich muss dran sterben! MICHONNET halb ernst, halb scherzend. Solche Krankheit bringt Verderben! ADRIENNE gleichsam ihr Inneres prüfend. Der Verdacht schon ist ein stiller Krampf ... MICHONNET ihr wider Willen folgend. Die Gewissheit: ein Todeskampf! ADRIENNE. Man raset. MICHONNET. Ist ganz toll vor Wut ... ADRIENNE. Erstarret ... MICHONNET. Brennt vor Glut ... ADRIENNE. Man leugnet Gott Und wünscht sich den Tod ... MICHONNET traurig, sich besinnend. Und bleibt doch leben! ADRIENNE verächt ich. Warum? MICHONNET. Man gewöhnt sich eben!
Frl. Jouvenot, Frl. Dangeville, Quinault, Poisson, die Vorigen.
Wie nett, dass Sie kommen! QUINAULT UND POISSON ihr gleichzeitig die Hände küssend. Haben Sie's nicht angenommen? ADRIENNE. Warum? QUINAULT UND POISSON. Zum Wiegenfeste ... FRL. JOUVENOT UND FRL. DANGEVILLE Adrienne küssend. Sind wir stets Gäste! ADRIENNE überrascht. Wie? es ist heute ... MICHONNET schlägt sich vor die Stirn. O, der Zerstreute! FRL. DANGEVILLE reicht Adrienne ein seidenes Täschchen mit Konfitüren. Mög's Ihnen schmecken! FRL. JOUVENOT bietet ihr ein Schächtelchen dar. Schleifen zum Stecken! POISSON ein Medaillon übergebend. Hier mein Bild, o sieh! QUINAULT zieht ein zierlich zusammengefaltetes Heft hervor. Hier etwas Poesie! MICHONNET murmelt bei sich. Was soll's bedeuten? Von diesen Leuten ... ADRIENNE zu den Schauspielern, ihnen die Hände drückend. Nehmt, liebe Kollegen, Meinen Dank entgegen! Dann lächelnd zu Michonnet. Und Sie, teurer Meister? MICHONNET zieht ein Etui aus der Tasche. Ich zahl als dein Treuester So meine Schuld! DIE KÜNSTLER. Was ist's? MICHONNET wehrt ihre Hände ab. Geduld! ADRIENNE nimmt das Etui. Ha! meine Brillanten! MICHONNET mit den Augen zwinkernd. Sterne, die wir bannten! FRL. JOUVENOT neidisch zu Adrienne. Die einst der Künstlerin Schenkte die Königin? ADRIENNE trocken. Ja! wie Sie sehn! DIE VIER KÜNSTLER wider ihren Willen bewundernd. O, sind die schön! ADRIENNE ernst. Sagen Sie, wie war es möglich? MICHONNET mit komischer Bescheidenheit. Das ist schnell erzählt: Ich hab's beim Fürsten eingelöst! ADRIENNE. Doch mit wessen Geld? MICHONNET verlegen nach Worten suchend. Du weisst doch noch? ... Die Erbschaft von meinem Onkel ... Versteh mich ... ADRIENNE wieder mit heiterer Miene. Und deine Heirat! MICHONNET mit traurigem Lächeln. Ward zu Wasser! Das war doch nichts für mich! ADRIENNE drückt ihm gerührt die Hand. O edles Herz! QUINAULT UND POISSON gleichzeitig zu Adrienne, bedeutungsvoll. Im Auftrag des Theaters möchten wir Sie sprechen. ADRIENNE mit leichter Resignation aufseufzend. Wohlan!
O Phädra! FRL. DANGEVILLE ebenfalls. O Roxane! QUINAULT gleichfalls. O Myrrha! POISSON wie die übrigen. O Dolfine! DIE VIER KÜNSTLER zusammen. Fürstin der Kunst! Kehr zurück zur Bühne! ADRIENNE wie im Selbstgespräch. Ja! ich will's tun! An der Kunst Mich wieder berauschen, und an der Menge Gunst. DIE VIER KÜNSTLER zusammen. Und ganz Paris, es jubelt nur so! ADRIENNE zerstreut. Was gibt's im Theater? DIE VIER KÜNSTLER. Etwas ganz Neues! ADRIENNE mit etwas lebhafterem Interesse. Von der Duclos? FRL. JOUVENOT geringschätzig. Den Fürsten täuschte sie. QUINAULT. Ein Liedchen hold Ist davon schon wohlbekannt. ADRIENNE. Wie wird's genannt? DIE VIER KÜNSTLER. »Treu wie Gold.«
Alt, geizig, doch voll Minne, Der suchte mit Müh der Weisen Stein, Dass Zaubergold er viel gewinne, Zu ködern Josephine hold: »Für
falsche Liebe
falsches Gold!« Aber treulos und erfahren in Listen Hielt versteckt die schöne Josephine. Sprechend mit dem Alchymisten. Unter ihrer Krinoline Ihren Liebsten so hold: »Falsche Liebe für falsches Gold!«
Das Kammermädchen, die Vorigen.
Ein kleines Kästchen? Zu den übrigen. Verzeihung! MICHONNET zu den Schauspielern. Wohl auch ein Angebinde! ADRIENNE beiseite. Ein Billet, Öffnet und liest es. Die Sendung kommt von Moritz! Eine Botschaft von ihm! Leise zu Michonnet. Geschwinde! Michonnet, schick sie fort!
Ist's erlaubt, dass ich Ihnen einen Trunk anbiete? QUINAULT UND POISSON zusammen. Sicher! MICHONNET höflich auf die Türe links weisend. So haben Sie die Güte! FRL. JOUVENOT UND FRL. DANGEVILLE. Wohlan! MICHONNET zu den Künstlern. So kommen Sie nur, liebe Freunde! Bald folgt sie Ihnen nach!
Michonnet, Adrienne. ADRIENNE öffnet den Deckel des Kästchens. Was ist's? ... Himmel!
Was war es? ADRIENNE sich wieder erholend. Gar nichts! ... Ich mach es auf ... Da steigt mir entgegen ein eisiger Hauch, Als käm der Tod herauf ... MICHONNET. Närrchen! ... Doch was hat Moritz dir im Kästchen gesandt?
Die Blume, die einst ich ihm schenkte als Pfand! Wie grausam, ach! Er durft sie missachten, zertreten ... Doch sie zurückzuschicken ... Doch anzutun der Verschmähten Noch Schimpf und Kränkung ... Ausser sich. Das ist zu viel! wie weh das tut!
Adrienne! fasse Mut! Er ist's nicht, ich will wetten ... Das hat ein Weib getan! ADRIENNE schluchzend. Und wenn auch! ... Doch warum tut Man mir solche niedrige Beschimpfung an!
Ihr armen Blümchen, Der Flur entstiegen! Heute entstehend, Morgen vergehend, Schwüren, die lügen, Gleicht eure Art. Will noch den letzten Süssen und herben Kuss auf euch pressen ... Dann müsst ihr sterben, Dann sei vergessen, Was ihr mir wart!
Wie eure Düfte Weht in die Lüfte Mein Groll. Für immer Ward falscher Schimmer Schnell offenbart.
Du täuschst dich! zu Ende ist nicht alles ... Er kommt ja bald! ADRIENNE ihn erschreckt ansehend. Was hör ich? MICHONNET. Vielleicht schon eben ... Er weiss alles, was hier vorgeht. ADRIENNE ungläubig. Durch wen? MICHONNET mit gedämpfter Stimme. Durch mich! Ich schrieb ihm. ADRIENNE erstaunt und gerührt. Sie? MICHONNET einfach. War es nicht richtig?
Adrienne! MICHONNET lächelnd zu Adrienne. O hör nur! ADRIENNE zitternd vor freudiger Hoffnung. Seine Stimme! ... O Himmel! Wieder zweifelnd. Nein, ich täusch mich! MORITZ von aussen, aber in grösserer Nähe. Adrienne! ADRIENNE mit einem Freudenschrei. Er ist es! MICHONNET vom Fenster her. Er ist es! Jetzt kommt er! ADRIENNE ausser sich. Ich fliege ...
Adrienne, Moritz.
Mein Moritz! Mit erzwungener Kälte Mein Herr! Was ist denn Ihr Begehren?
Mir Verzeihung zu gewähren Für den Irrtum einer Stunde! ADRIENNE noch mehr zurückgehend. So tönt's aus dem Munde Wohl jedem Verräter! MORITZ eindringlich. Klar sah ich erst später; Ich sag' es jetzt ehrlich! ADRIENNE bitter. Hier finden Sie schwerlich Die hochedlen Schönen. MORITZ. Nur dir gilt mein Sehnen, Nur dir gilt mein Flehen. ADRIENNE. Die Worte vergehen So schnell wie die Treue! MORITZ leidenschaftlich. Verzeihe, verzeihe, Du hast mich gerettet! ADRIENNE ihr Gesicht abwendend. O gehn Sie! gehen Sie Und leben Sie glücklich in fernen ... MORITZ mit seligem Lächeln. Ach! zu meinem Engel will ich flehen! ADRIENNE noch zweifelnd. Ach, könnt' ich noch einmal Ihnen vertrauen! MORITZ erhebt sich. Auf ein Soldatenherz kann man bauen! ADRIENNE ihm in die Augen sehend. Doch jene Dame ... MORITZ mit Nachdruck. Muss ich verachten! Weiss, dass sie voll ist von Niedertrachten! ADRIENNE immer noch ausweichend. Leider so spät erst? MORITZ ihr folgend. Zu spät nicht! Nein! nicht vergebens Aus Banden einst befreite Mich deine Hand. Nimm heute Hier die meine als Gefährtin meines Lebens!
Himmel, was sagst du? MORITZ. Willst du meinen ruhmvollen Namen empfangen? ADRIENNE fast erschreckt. Ein Thron erwartet ihn ... MORITZ. Nach dir nur ist mein Verlangen! ADRIENNE mit milder Trauer. Nein! werde niemals ich doch tragen können Ein königliches Diadem im Haar; Hab' nur den Reif aus Flitter meine Krone zu nennen, Auf der Bühne nur stehen mein Thron, mein Altar! MORITZ mit zärtlicher Begeisterung. Nein! Du bist edler noch als Königinnen, Du beherrschst, was im Herzen woget und wallt! Mag einst mein Ruhm in leeren Dunst zerrinnen, ... Alles beuget sich so gern deiner süssen Gewalt! MORITZ UND ADRIENNE eng verschlungen. Ja! unsere Liebe trotzt aller Not, Besiegt den Tod! Wir träumen voll Lust! O ruh' an meiner Brust!
Wie, du zitterst? ... wie siehst du aus? ADRIENNE hält sich mit Mühe aufrecht. Wohl vor Freude ... nein, der Strauss ... MORITZ. Welcher? ADRIENNE schmerzlich. Der Strauss ... gab ihn dir damals ... Schicktest mir ihn wieder! MORITZ erstaunt. Ich? o niemals! Will ihn sehen! ADRIENNE hebt mühsam den Arm und zeigt auf den Schreibtisch. Er war ja hier ... Warf ins Feuer - wie schlecht von mir - Ihn hinein. In seiner Blüten Duft Erschien mir deiner Liebe Gruft!
Doch du leidest, teures Wesen! ADRIENNE sich zusammennehmend. Nicht mehr!
Wie starrst du so, mein Leben? ADRIENNE mit verwirrtem Blick um sich sehend. Ha! wo bin ich? Wer sprach da? Oder sprach ich soeben? Und wer bist du?
Dein Moritz! und du bist seine Königin! ADRIENNE ihn abermals fernhaltend. Du lügst ja! Sieht und zeigt ins Leere. Doch wo ist er? Im Parkett drunten seh' ich ihn! Welche Menge! ... Welch Gedränge! ... Der ganze Hof ist da! Was tut's? ihn nur sah' ich allein!
Adrienne! Erbarmen! Halt ein!
Siebenter Auftritt. Das Kammermädchen, die Vorigen.
Ihre Herrin ist krank! Wohlan! So eilen Sie, rennen Sie! einen Arzt! ... ADRIENNE wütend. Sie ist es! MORITZ sie liebkosend. Adrienne! Sieh meine Liebe doch! ADRIENNE mit schneidendem Lachen. Welche Liebe? Die meine stahl mir jene ... sie lachen noch! O Moritz, Moritz! mein Moritz!
Du bist ja in seinen Armen! Sucht ihren Blick auf sich zu richten. Sieh mir in die Augen! Erkennst du mich nicht? ADRIENNE sich losreissend. Geh fort! MORITZ. Erbarmen! ADRIENNE ihn wiedererkennend, mit einem Schrei. Moritz! Heissgeliebter! Schlingt die Arme um seinen Hals. MORITZ. Adrienne! Heissgeliebte! Zu Hülfe! Zu Hülfe!
Michonnet, die Vorigen. MICHONNET eintretend, sieht Adrienne bewegungslos in Moritz Armen. Himmel! MORITZ ihn herbeiwinkend. O kommen Sie! MICHONNET stammelnd. Adrienne ... MORITZ. Liegt in Ohnmacht!
Sie atmet! MORITZ. Ich zittre! MICHONNET. Sie schöpft schon Luft! Ängstlich. Wie ist's gekommen? MORITZ. Durch Blumenduft! MICHONNET schlägt sich vor die Stirn. O Gott, welch ein Verdacht! MORITZ. Sprich! MICHONNET gedämpft. Das war Gift! Jene Rivalin ... MORITZ entsetzt, bei sich. Wie mich das trifft! Gott! sie stirbt! ihr Auge bricht! Adrienne! Verlass mich nicht!
Armes Kind! MORITZ angstvoll zu Adrienne. Nur ein Blick noch, nur ein Lächeln! Ach! ADRIENNE. O rettet mich! o rettet mich! ich will nicht sterben! Er liebt mich und will heute um mich werben! Warum denn sterben? leben will ich und ihn lieben!
Bald lindert sich dein Schmerz! ADRIENNE während innere Krämpfe ihren Körper verzerren. Nein! Da lauert der Tod und kriecht heran ans Herz! ADRIENNE springt im Fieberwahnsinn plötzlich auf. Hinweg mit dir, du niedrig Volk! Melpomene bin ich! ADRIENNE die Hände aufwärts, dem Unsichtbaren entgegen, streckend.
Das ist das Licht, Das die Nacht durchbricht, Das mit mir entschwebt, Zum Himmel mich hebt; Strahl
ewiger
Liebe! Dem Schmerz entstiegen Will fliegen ich, fliegen ... Matt und im Sinken Seh ich dich winken; Strahl ewiger Liebe!
Adrienne! MORITZ etwas lauter. Adrienne!
Tot! MORITZ. Ausgelitten! Ende.
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